Occupazione di Passo Tre Croci

28 Maggio 1915

Assieme all'occupazione del Monte Piana, l'occupazione della conca di Cortina d'Ampezzo rientrava nelle direttive generali assegnate al I Corpo d'Armata, nell'ottica dell'investimento dello sbarramento di Landro. Il 25 maggio pattuglie di guastatori austriaci partite da Son Pauses fanno saltare i due ponti sul Rio Felizon a Podestagno per non far occupare Cortina dagli italiani. Cortina è isolata. In frazione Landro brucia la stazione di posta di Giovanni Baur, forse per un bombardamento italiano o perché fatti saltare dagli austriaci. Dopo il primo attacco austriaco contro Forcella Lavaredo il 26 maggio, il gen. Fabbri sembrò intuire che gli attacchi austriaci servissero solamente ad incutere timore, ma non avessero comunque mire offensive (gli austriaci avevano infatti sgomberato volontariamente la conca ampezzana), ma si trattenne dal lanciare la sua brigata (la Marche, 55° e 56° reggimento di fanteria) sulla via di Carbonin, dato che gli ordini superiori gli chiedevano di attendere le truppe della 2ª Divisione all'altro ingresso della strada di Alemagna, per agire di conserva. Nel frattempo schierò così le truppe alle sue dipendenze:
- gli alpini a Lavaredo - Longeres, e Monte Piana - Val Popena Bassa;
- il 56° in regione Giralba e da Forcella Col di Mezzo a Val Rimbianco;
- il 55° di riserva tra Palù S. Marco e Misurina.
Il 25 maggio una pattuglia degli avamposti del 55° (che erano piazzati a Pian Maccetto, Baita di Pol e Ponte degli Alberi) sconfina e riporta come trofeo la barra confinaria ivi divelta; le successive perlustrazioni si spinsero fino ai Ciadis de Marcuora, a Sora Collaz e sulle Crepe de Rudavoi ma non vennero rinvenute tracce di truppe austriache. E poichè l'avanzata delle truppe della divisione in Val Boite appariva troppo lenta, con parte della riserva si pensò di occupare i passi Tre Croci e Son Forca (zona del Cristallo): il compito fu affidato al III/55° (col. Parigi, si veda l'ordine di operazioni riportato poco sotto) sostenuto da una batteria da campagna postata a Pian Maccetto, con le bocche puntate sul Passo Tre Croci e sulle pendici delle Crode del Rudavoi. Il magg. Bosi (comandante del III/55°) inviò 10 uomini al comando del s.ten. Matter (comandante della 9ª compagnia) a saggiare il Passo Tre Croci con una grossa pattuglia; partiti dall'accampamento di Paludetto, questi tornarono la sera del 27 maggio con un cannocchiale lungo più di un metro che aveva asportato dal piazzale dell'albergo di Bepe Menardi, a riprova del fatto che non aveva incontrato resistenza. In tutto l'hotel aveva infatti trovato solo tre donne (una vecchia zia con le sue due nipoti, tra cui Paola Menardi) che gli avevano confermato che negli ultimi 10 mesi erano salite nell'albergo solo piccole guardie di soldati più un caporale. Alle 10 del 28 maggio il col. Parigi emette il seguente ordine:

Ordine d'Operazione N. 1
Oggetto: Occupazione della posizione di Tre Croci
Dato a S. Marco, addì 28 maggio 1915, ore 10
Ai Comandi di Battaglione - 55° Fanteria (per ciclista)
Al Comando di Brigata - per conoscenza (per ciclista)
Da ricognizioni risulta che ieri il terreno oltre al confine fino a Tre Croci e Col Forca era sgombro dal nemico. Al Reggimento è affidato d'occupare con avamposti la posizione di Tre Croci appoggiando la destra a C. di Forca che dovrà essere occupato e la sinistra al Cadin di Malaquoira.
DISPONGO:
1°) Fin d'ora saranno inviate pattuglie di ricognizione ad Ospizio Tre Croci - Col de Varda - pendici del Cadin de Malaquoira verso q. 1827 e dette pattuglie rimarranno nel posto fino all'arrivo del III Battaglione.
2°) Il III Battaglione con una batteria da montagna, si porterà domani da Misurina ad occupare il passo delle Tre Croci, tenendo per direttrice la rotabile Misurina - Tre Croci; oggi stesso una compagnia con la sezione mitragliatrici precederà il battaglione nella posizione di Tre Croci occupando con un plotone il colle di Forca.
3°) Gli altri due battaglioni domattina 29 alle 5.30 muoveranno dai loro accampamenti. Il I con la sezione mitragliatrici seguirà la carrareccia di Valbona e si porterà a Tre Croci, il II seguirà con una batteria da campagna la rotabile Federavecchia - Officina Elettrica - Tre Croci e si arresterà in riserva in posizione adatta. Il II Battaglione avrà la bandiera. Entrambi i battaglioni saranno seguiti dalle sole salmerie di combattimento.
4°) Non appena sarà occupata la posizione Tre Croci saranno stasera inviate per cura del Comando del III Battaglione pattuglie ufficiali nella conca e fino a Cortina d'Ampezzo e posizioni adiacenti. Una di tali pattuglie potrà stabilirsi in adatte posizioni nei pressi di Cortina in modo da poter essere sostenuta eventualmente dalle truppe di Tre Croci.
5°) Si avverte che l'avanzata su Tre Croci potrà essere eventualmente sostenuta da due batterie da campagna che trovansi già in posizione nelle alture ad ovest di Casera Maraga Alta.
6°) Servizio Sanitario. Gli eventuali feriti del III Battaglione sgombrati su Misurina (ospedaletto someggiato). Quelli degli altri due battaglioni su S. Marco e quindi Auronzo. Il Capitano medico seguirà il I Battaglione.
7°) Vettovagliamento. Prima della partenza sarà distribuito alla truppa il caffè e la carne da conservarsi col pane. Il pasto caldo e il 2° rancio saranno consumati quando le salmerie avranno raggiunto i reparti nella nuova dislocazione.
8°) Carreggio e salmerie. Pel III Battaglione disporrà il Comandante del Battaglione. Le salmerie dei Battaglioni I e II muoveranno da S. Marco alle ore 9 di domani (tenente Covra). Il carreggio muoverà da S. Marco alle ore 10 (tenente [...]).
9°) Io marcerò col I Battaglione.
Si fa speciale raccomandazione per i collegamenti e per l'azione vicina.

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