Piano d'attacco italiano

Luglio 1915

Il 30 giugno le batterie di medio e grosso calibro attese dalla 4ª Armata sono finalmente disponibili, per cui il generale Ragni emette l'Ordine d'Operazioni che prevede l'attacco in forze contro gli sbarramenti di Landro e Sesto; le batterie erano così ripartite:
- nord di Cortina
 1 batteria di obici da 149
 1 batteria di mortai da 210
 1 batteria di cannoni da 149A
- Passo Tre Croci
 1 batteria di obici da 305
 1 batteria di obici da 280
 1 batteria di obici da 149A
- Val Padola
 2 batterie di mortai da 210
 1 batteria di cannoni da 149A
 1 batteria di cannoni da 149G
a queste si aggiungevano:
 - le batterie da montagna di Longeres e Lavaredo;
 - 3 batterie campali in Val Popena;
 - i pezzi da campagna di Longeres;
 - 6 batterie campali tra i Colesei e Col Rosson (zona Carnia).

Il piano prevede per il I Corpo d'Armata l'attacco verso il Monte Piana, i Frugnoni, Cima Vanscuro ed il Monte Cavallino, mentre per il IX Corpo d'Armata gli obiettivi sono il Col di Lana, il Passo di Valparola e la Val Travenzanzes.
L'espugnazione di Monte Piano venne affidata alla brigata Marche, con il concorso della 96ª compagnia del battaglione Pieve di Cadore (cap. Rossi) per l'assalto alle opere in cresta e di un battaglione (il II) del 23° brigata Como (magg. Zoppi) per l'aggiramento in direzione di Carbonin: il suo compito era di valicare Forcella Grande tra la Punta ed il Vecio del Forame, attraversare il ghiaione sotto la Cresta Bianca e scendere per la Val Fonda e le falde di Monte Fumo (Rautchkofel) sul rovescio dei trinceramenti austriaci di Ponte de la Marogna.
Ma l'attenzione dei comandi era maggiormente assorbita dalle opere di cresta di Monte Piano: una ridotta scavata nella roccia, coperta da zolle di terra e con un profondo reticolato, una trincea a dominio della Forcella dei Castrati congiunta al saliente della ridotta da un camminamento a zig-zag profondo 2 metri.
Il presidio era costituito da una compagnia ricoverata nelle baracche a destra del Sentiero dei Pionieri, che sul segmento avanzato distaccava una squadra al comando di un cadetto. La direzione dell'operazione fu affidata al col. Parigi, il quale il 14 luglio dispone quanto segue, relativamente all'azione:

1. che lo scatto delle fanterie inizierà il giorno successivo, 15 luglio, alle ore 9 lungo le seguenti tre direttrici:
- colonna principale: costituita dal I e III/55° Marche con le relative sezioni mitragliatrici e la 96ª del Pieve di Cadore (più mezza compagnia di minatori e mezza di zappatori) agli ordini del magg. Bosi che dalle trincee attuali deve attaccare le opere di Monte Piano. In particolare, la 96ª viene così suddivisa:
 - 1 plotone a sinistra deve interdire la mulattiera che sale alla Piramide Carducci da Carbonin;
 - 1 plotone a destra per battere la mulattiera che da Val della Rienza porta al pianoro nord;
 - 2 plotoni a protezione del fianco sinistro; questi ultimi dovranno poi puntare anch'essi verso il pianoro nord
- colonna di sinistra (Val Popena): il II/55° Marche e relativa sezione mitragliatrici ed una sezione di artiglieria da montagna, dal Paludetto punterà su Carbonin per Ponte de la Marogna. Una compagnia (la 5ª) deve puntare verso il Rautchkofel ed unirsi ad un battaglione di fanteria (II/23° Como) che arriva dalla Val Rufreddo
- colonna di destra: il I/56° Marche con la sezione mitragliatrici deve dirigersi alla confluenza tra la Val Rimbon e la Val Rimbianco (Sasso Gemello) puntando su Landro.
2. che il II/56° si trasferirà a Forcella Bassa (presso il Comando Tattico) in qualità di riserva
3. che il GAM (Gruppo Artiglieria da Montagna) Belluno ed il 2° Gruppo dell'8° Artiglieria da Campagna presso Longeres e Lavaredo concorreranno all'azione battendo i bersagli prestabiliti.

Attacco 15 luglio Piano per l'azione del 15 luglio

L'organizzazione dei servizi venne organizzata nel modo seguente:
1° - Rancio - Al mattino del 15 sarà distribuito il rancio di pasta da consumare prima dell'avanzata e la carne da conservarsi dal soldato. E' però fatta facoltà ai Comandanti di Battaglione di modificare opportunamente la predetta disposizione.
2° - Acqua - Si curi che la truppa parta colla borraccia piena d'acqua ed il Comandante del gruppo di M. Piana provveda che coi bidoni in distribuzione e colle ghirbe o barilotti che possibilmente saranno forniti in giornata da questo Comando si costituisca una riserva d'acqua a M. Piana.
3° - Equipaggiamento - Dovendo la truppa nell'avanzata trasportare seco il sacco a terra ripieno, prescrivo che l'equipaggiamento sia alleggerito il più possibile, portando nello zaino solo le cartucce e viveri di riserva con coperta mantellina e attrezzo leggero. La restante parte dell'equipaggiamento sarà lasciata custodita nei siti che i rispettivi Comandanti di Battaglione crederanno più opportuni.
4° - Rifornimento Munizioni - A Misurina (scuderia del G. Hotel) è stabilito un deposito cartucce presso cui potranno rifornirsi i reparti.
5° - Distribuzione esplosivi - Secondo il seguente specchio:
Gruppo di M. Piana: 150 tubi per distruzione reticolati, 600 granate a mano, 8 razzi per qualità;
Gruppo di Val Popena: 50 tubi, 300 granate, 4 razzi per qualità
Gruppo di Val Rimbianco: 250 granate a mano, 3 razzi per qualità
6° - Modalità di segnalazione coi razzi - La segnalazione coi razzi dalla fant. all'art. sarà fatta solo di notte, quando non funzioni il telefono e nel caso di assoluta necessità. Il lancio di un razzo a stella significherà: cessate il fuoco., quello di razzo a paracadute: allungate il tiro. Il gruppo di V. Popena quando avrà strettamente impegnato il nemico sul suo fronte lo segnalerà a questo Comando con un razzo a stella susseguito a due minuti di intervallo da un razzo a paracadute. Ciò sempre quando non possa servirsi del telefono. Il Comandante le truppe di M. Piana allorquando si sarà impadronito dei trinceramenti di Piramide Carducci lo segnalerà con un razzo a paracadute lanciato dal margine meridionale di M. Piana, sempre quando non funzioni la linea telefonica, e segnalerà con 2 razzi a paracadute qualora l'avanzata fosse arrestata da improvvise difficoltà.
7° - Sgombero dei feriti - Sarà fatto su Misurina ove si stabilirà la sezione di sanità.

Nella sera del 14 luglio il Bosi tiene a rapporto i suoi uomini e stabilisce quanto segue:
- la 96ª (cap. Rossi) si avvicinerà marciando per il Vallon dei Castrati fino al Fosso Alpino, base di partenza per l'assalto;
- il I/55° (magg. Gavagnin) punterà sul ciglio nord-ovest verso la Piramide Carducci che si riteneva erroneamente ancora occupata dagli austriaci;
- il III/55° (I° cap. Gregori) partendo dalle stesse posizioni del I/55°, per la Forcella dei Castrati assalirà il lato destro dei trinceramenti di Monte Piana, mentre gli alpini assaliranno il sinistro.

Da parte austriaca la difesa del Monte Piano è affidata ad un battaglione di Landesschützen (IX/3°, cui il 18 luglio si unirono anche elementi del X) e ad un battaglione dell'Alpenkorp; il giorno 19 luglio salirà sul monte anche un battaglione di Kaisejäger.

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