Preparativi italiani ed austriaci

Febbraio-Aprile 1916

In data 29 e 30 marzo il gen. Venturi chiede al Sala informazioni circa la sistemazione difensiva del Passo e della Croda Rossa. Il 5 aprile alle 3 del mattino il cap. Sala ed il caporale Da Col partono da Forcella Alta per raggiungere la Punta più alta di Cima Undici (quota 3.092) muniti di binocolo a 12 ingrandimenti. A q. 2.990 venne predisposto il servizio di sanità sotto la responsabilità del cap. Malice della 68ª e vengono minuziosamente ispezionati tutti i collegamenti telefonici, per i quali venne richiesta la presenza di personale specializzato. Nel Vallone vi era la possibilità di ammassare al coperto tutta la truppa necessaria e di posizionare l'artiglieria per battere il Passo, mentre da Cima Undici si poteva impedire ai rinforzi austriaci di salire il nevaio che porta al Canalone della Sentinella.

Cima Undici Cima Undici dalla Croda Rossa (da Ebner)

Durante il mese di febbraio e nella prima quindicina di marzo (grazie anche alla teleferica che arrivava al Crestone Popera) era stato effettuato il trasporto dell'artiglieria che ora comprendeva:
- 2 pezzi da 70 da montagna
- 2 pezzi da 75/906 in caverna
- 2 pezzi da 87/B con blindamento leggero
Tutti avevano come obiettivo il Passo e la Croda Rossa; il comando fu affidato al comandante della 13ª batteria someggiata, cap. Lubrano. La base avanzata di attacco fu stabilita al Sasso Fuoco; sopra il Sasso fu collocata una mitragliatrice e vennero costruite baracche per 200 uomini. La rete telegrafica ottica comprendeva le stazioni di Forcella Giralba, q. 2.990, Sasso Fuoco e Creston Popera e venne affidata al comandante della 30ª compagnia telegrafisti, cap. Palmieri.
I lavori di sistemazione difensiva furono affidati al cap. Boga (16ª compagnia minatori) e terminarono il 13 aprile senza che gli austriaci se ne accorgessero. Il servizio rifornimenti fu gestito dal cap. Musso del Comando di Settore. La compagnia destinata all'attacco frontale venne dotata di scudi metallici montati su slitta.

Da parte austriaca il settore della Val Fiscalina era comandato dal cap. Ludwig von Scotti (III Landesschützen), il quale aveva elaborato un piano per l'occupazione di Cima Undici. Agli inizi di febbraio erano stati segnalati dei movimenti italiani assai sospetti che potevano far pensare ad un attacco italiano contro i fianchi del Passo. A tal scopo fu posizionata una mitragliatrice sulle rocce sovrastanti la Sentinella, che poteva intervenire sulle pendici di Cima Undici, ed inoltre le difese passive del Passo vennero rinforzate. Nel contempo si decise di provvedere all'impianto dell'Osservatorio di Croda Rossa: a metà febbraio dopo 8 giorni di lavoro l'ufficiale osservatore, asp. Unterkreuter, aveva steso la linea telefonica tra il Ventaglio e la batteria di obici del Costone di Croda Rossa. Ma le valanghe non davano tregua: sul Passo le difese venivano quasi quotidianamente spazzate via dalle valanghe che cadevano da Cima Undici, le baracche dell'Alpe Anderta vennero completamente distrutte. Addirittura il 5 marzo viene investita la baracca comando in Val Fiscalina e tra i 4 morti c'è anche il cap. von Scotti. Il successivo giorno 11 marzo il comando viene assunto dal magg. Sturm che si trova di fronte ad una situazione quasi disperata: i presidi di Croda Rossa, del Passo della Sentinella e di Forcella Undici non ricevevano viveri e cambio dal 20 febbraio. Solo il 15 marzo si potè provvedere in tal senso.

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