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Cannone da 149A (149/35A)

Progetto risalente al 1890, fu ideato come miglioramento del'obice da 149G (in realtà cannone corto, in quanto la lunghezza della canna era di 23 calibri, quando il limite massimo per gli obici era di 22), per disporre di un pezzo di sufficiente gittata che accompagnasse il suddetto obice ed il Mortaio da 210/8 D.S., che andavano a formare la colonna portante dell'artiglieria d'armata. In quel periodo, erano al vaglio altri progetti riguardanti pezzi campali e da montagna, fra cui il 70A: incredibilmente, 20 anni di studi non portarono ad altro che un semplice affusto rigido (sia per il 149 che per il 70), avendo valutato poco conveniente l'affusto a deformazione (evidentemente causati da grossi problemi meccanici di progettazione). Il primo prototipo, realizzato da Arsenale Regio Esercito di Torino (ARET), venne presentato nel 1896 e nel 1899 si ebbero le prime prove a fuoco con una batteria sperimentale. Alla sua omologazione nel 1901, il cannone, allora denominato 149A risultava già vecchio: dopo ogni sparo, i serventi dovevano rimettere in posizione a mano le 8 tonnellate dell'artiglieria in posizione di tiro, con la conseguente ripetizione di tutte le operazioni di puntamento, peraltro complicate dal fatto che l'affusto era a coda unica e quindi privo di congegni per la regolazione in direzione (ovvero: per modificare il tiro nel settore orizzontale, occorreva spostare tutto il complesso). Inutile dire che questo grave inconveniente riduceva notevolmente la cadenza di tiro: su terreno liscio, poteva retrocedere anche di diversi metri; annullare completamente il rinculo poteva essere però dannoso, in quanto avrebbe causato un elevatissimo tormento degli orecchioni, di tutto l'affusto e della vite d'alzo, rovinando quindi irreparabilmente tutto il sostegno. Si potevano solamente piazzare un pancone alla base della coda e robusti cunei di legno dietro alle ruote che, opportunamente puntellati, riportavano il pezzo nella posizione originaria. Balisticamente, però, fu un ottimo pezzo, apprezzato soprattutto per la potenza di fuoco e la precisione, meno per la gittata (meno di 18 km, quando i pari calibro stranieri, quasi tutti su affusto a deformazione, sparavano ad almeno 19–20 km. Ben presto i comandi militari italiani si resero conto delle gravi limitazioni conseguenti all'adozione dell'affusto rigido, per cui avviarono degli studi, in collaborazione con le acciaierie tedesche Krupp, per l'adozione di una culla e di un sistema rinculante per la sola canna: ciò avvenne nel 1911, e nel marzo 1915 erano stati approvati i progetti definitivi, ma l'entrata in guerra del Regno d'Italia contro gli Imperi centrali provocò la cancellazione degli ordini per i nuovi pezzi.

Foto

Cannone da 149A

Dati tecnici

Calibro: 149 mm
Peso (in batteria): 8200 Kg
Lunghezza: 7960 mm
Lunghezza canna: 5464 mm
Peso Granata: 42 Kg (Esplosiva) - 43,5 Kg (Shrapnel)
Velocità iniziale: 651 m/s
Cadenza: 1 colpo/6 minuti
Gittata: 19 Km
Rinculo: 1430 mm