Nazione Michel Mario

Grado Capitano

Mostrina  50° Brigata Parma

Ritratto

Nato 2 gennaio 1894 a Livorno

Morto il 22 agosto 1917 sul Costone di Descla (fronte dell'Isonzo)

Decorazioni

Decorazione Medaglia di Bronzo

Guidava arditamente e con slancio la propria compagnia all'attacco di posizioni fortemente occupate, dando bell'esempio di valore militare. Rimaneva gravemente ferito.
Monte Forame, 29 agosto 1916

Note biografiche (Archivio Franco Licini)

Prima della guerra

Ultimo dei sei figli di Onorato Michel e di Maria Pannocchia, Mario nasce a Livorno il 2 gennaio del 1894. Pronto di intelligenza, riesce a completare rapidamente i primi studi ed a soli 9 anni viene amesso a frequentare il ginnasio della sua città. Ben presto si appassiona anche al gioco del calcio al quale si dedica con vero impegno, senza però trascurare i suoi doveri scolastici. A soli 16 anni, nel 1910, riesce ad ottenere la licenza liceale e per assecondare il desiderio dei genitori l'anno successivo entra alla Scuola Militare di Modena uscendone, nel 1913 col grado di sottotenente di fanteria.

La guerra di Libia

Destinato a Novara al 50° reggimento, si stanca della noiosa vita di guarnigione e l'anno successivo, nel maggio del 1914, ottiene di imbarcarsi per la Libia. Presta dapprima servizio in un battaglione del 18° fanteria, rimanendo per qualche tempo al presidio di Nalut lungo la pista che risale da Ghadames, poi nel Garian patendo disagi e correndo gravi pericoli durante la rivolta dei beduini. Nel luglio del 1915 viene trasferito alla cittadina portuale di Homs alle dipendenze del III battaglione libico, ma dopo la dichiarazione di guerra all'Austria chiede di poter rientrare in Patria per dare il suo contributo nella liberazione delle terre irredente. Finalmente, nella primavera del 1916, la domanda viene accolta e la sua sollecitudine viene premiata con la promozione al grado di capitano.

La Grande Guerra

Nuovamente destinato al 50° reggimento della brigata Parma, raggiunge il Cadore nel settore Boite-Cristallo. In una prima azione contro la Punta del Forame, il 29 agosto del 1916 avanza alla testa dei suoi soldati ma rimane subito gravemente ferito: una pallottola lo colpisce al collo e dopo averlo traversato, esce dietro la spalla opposta. Per puro caso e per le cure prontamente prestategli sul campo di battaglia, la ferita non gli è fatale. Ricoverato successivamente in un vicino ospedale da campo, scrive alla famiglia attribuendo la salvezza alle preghiere della sua devota madre. All'ospedale di Tai di Cadore è onorato dalla visita del generale Di Robilant, il comandante dell'Armata, che gli concede sul campo una medaglia di bronzo al Valor Militare.
Alla fine di una lunga convalescenza, nel febbraio del 1917, dopo una visita medica di controllo, il capitano Michel ottiene di rientrare in servizio secondario ma la vita d'ufficio, specie in quei momenti, non gli si addice affatto. Sebbene non ancora del tutto guarito, dopo aver rinnovato tante volte la richiesta, ottiene finalmente d'essere riammesso in servizio attivo. Trascorso qualche tempo in una compagnia di marcia del 25° fanteria, viene quindi assegnato al 277° reggimento della neo costituita brigata Vicenza col quale, nella seconda metà  di luglio, parte per l'altipiano della Baisizza sul fronte dell'Isonzo, ma un destino fatale lo attende: nella prima azione contro il costone di Descla, il 22 agosto del 1917, il capitano Michel trova la morte mentre, tra i primi, balza in una trincea nemica.
Trasportato al più vicino ospedaletto da campo della 3ª Sezione di Sanità, al medico altro non resta che constatarne il decesso. Mario Michel viene sepolto in un cimitero nelle vicinanze di Plava, presso le prime case di Zagora, ed uno dei suoi fratelli che si trova in quei giorni a combattere nella stessa zona, fa erigere sulla sua tomba un piccolo monumento in pietra.
Dal comandante del suo battaglione, il maggiore Tartarini, viene proposto per la massima ricompensa al Valor Militare ma più tardi gli sarà concessa solo una medaglia d'argento alla memoria.

lapide
La lapide che, tra gli altri, ricorda il capitano Mario Michel.
Cimitero della Purificazione - Livorno