Nazione Pellicci Ireneo

Grado Caporal Maggiore

Mostrina  Sanità, assegnato al 3° Artiglieria da Montagna, 36ª batteria

Ritratto

Nato il 24 gennaio 1892 a Pescia (PT)

Decorazioni

Decorazione Medaglia d'Argento

Aiutante di sanità, si recava in zona battuta da artiglieria nemica per curare un ferito; indi, sebbene il tiro continuasse bene aggiustato, caricatosi il ferito sulle spalle, attraversava per circa 300 metri la zona battuta, portandolo fuori di essa. Sempre pronto ad accorrere per prestare la sua opera ai feriti, incurante del pericolo, sotto il fuoco nemico.
Valliate, 12 luglio; Col de’ Bois, 30 luglio 1915

Note biografiche (Archivio Danilo Morell)

Secondo le sue stesse parole:
"Trascorsi gli anni d’infanzia all’ombra del focolare domestico coronato dall’affetto della mia famigliuola (Bartolomeo e Rosa Franchi). All’età di 15 anni, dopo avere ultimato i primi studi, data la mia viva passione, mi dedicai all’opera umanitaria associandomi alla “Pubblica Assistenza” di Pescia, ove con la mia assidua opera toccai i vent’anni, epoca in cui venni chiamato alle armi. Idoneo al servizio militare fui incorporato nel 1° Reggimento Artiglieria da Montagna (Gruppo Oneglia) e destinato alla 36ª Batteria. Appena trascorso l’istruzione da recluta, entrai all’ospedale militare di Genova, ove superato il corso infermieri-portaferiti, mi fu conferita la carica di Aiutante Sanità. Il 13 gennaio 1915 dal 1° Reggimento fui trasferito al 3° Artiglieria da Montagna per costituire nuove batterie e precisamente all’attuale 36ª, ove mi furono confermate le precitate mansioni. Trascorsi pochi mesi dal trasferimento, la mia Batteria ebbe ordine di portarsi ai confini, da dove il 25 maggio 1915 entrammo in zona di guerra. Da avanzata in avanzata mi trovai dunque alla linea dei pezzi sul Fernaz, Monte Porè, Forcelletta Averau, Valliate, Sasso di Stria, Forcella Bois, Cima Bois, Tofane. In parecchie azioni ebbi campo di dare sviluppo alle mie mansioni di Aiutante di Sanità, prestandomi in ogni modo per facilitare il servizio di soccorso, prime medicazioni, e trasporto feriti, non solo della mia Batteria, ma anche degli altri riparti. Il 22 agosto 1915 nel soccorrere un ferito, fui colpito ad una gamba da scheggia di granata nemica. Dopo aver portato con tutti gli sforzi possibili, il compagno al riparo, mi medicai da solo, estraendomi la scheggia ed entrai all’ospedale, solo dopo le insistenze dei miei superiori. Fu in questa circostanza e precisamente in regione Cima Bois-Valliate che venne premiata la mia opera, e proposto dalle autorità superiori ad una ricompensa al valor militare. Ed infatti il 19 dicembre 1915 ebbi l’onore di essere fregiato della medaglia d’argento."

Ritratto
Ritratto di Ireneo Pellicci