Sistemazione italiana ed austriaca

Aprile-Maggio 1916

Si cominciò a rendere più facilmente difendibile la Croda Rossa: al distaccamento venne assegnata una bombarda, dei moschetti ed un pezzo di artiglieria da montagna. Genieri e zappatori fissarono scale di legno lungo il "Camino dei russi" (così chiamato a ricordo della scalata fatta eseguire a viva forza ad un gruppo di portatori russi) e livellarono il terreno sul quale dovevano sorgere i nuovi ricoveri. Il pezzo di artiglieria fu in posizione il 28 aprile nei pressi della piazzola di q. 2.673 utilizzata l'anno precedente dai tedeschi dell'Alpenkorp. La sistemazione non era comunque ritenuta adeguata e l'artiglieria italiana provocava quotidianamente perdite non trascurabili.
Nel frattempo gli italiani avevano in gran velocità provveduto alla sistemazione difensiva del Passo della Sentinella che ora poteva contare su un cannone da montagna, un poderoso riparo di sacchetti di sabbia e scudi d'acciaio ed un triplice ordine di ostacoli con mine a pressione. L'occupazione si spinse fino a Forcella 15 sulla quale venne postato un pezzo da montagna ed una stazione fotoelettrica, il tutto trainato a mano da 60 fanti e 10 artiglieri.
Il 2 maggio una pattuglia di 20 uomini guidata da Lunelli muove dal Passo della Sentinella verso Forcella Nuova: la traversata vede la caduta del caporal magg. Coutandin che precipita per 300 metri in un canalone e viene poi raccolto dagli austriaci il giorno dopo e portato all'ospedale di S. Candido (Medaglia d'Argento).
Da parte austriaca, il cap. Bilgeri (consulente alpino dello Stato Maggiore) si recò sulla Croda Rossa ed incaricò il ten. Skofizh di preparare un dettagliato programma di rafforzamento della posizione. Jäger e Schützen del 6° Distaccamento Alpino erano truppe esperte di montagna ma molti di loro si erano ammalati per l'esposizione alle intemperie e per la mancanza di ricoveri solidi: vennero sostituiti da alcuni reparti del 36° IR (Rutenia) i cui elementi erano però del tutto inaffidabili. Già il 3 maggio due di loro disertarono e si presentarono agli italiani di Forcella B: questi tentarono di occupare la cresta, ritenendola sgombra, ma vennero comunque respinti. Il vettovagliamento e la logistica erano affidati interamente a colonne di portatori russi e ruteni che portavano i carichi dal fondovalle a q. 2.673 dalla quale poi il presidio di Croda Rossa li portava fin sulla cima; il tutto ovviamente solo di notte! Solo più tardi venne costruita in zona una teleferica. Anche le baracche erano inadeguate; sopra il "Rifugio dei Landstürmer" venne costruito il comando del distaccamento ed un ricovero per 50 uomini. A ridosso del Ventaglio, il "canile" venne sostituito da una baracca per 12 uomini; vicino alla Forcella del Trapezio venne costruito il "Nuovo Rifugio" e sulla quota più alta ("Polar") un altro ancora.

Polar Le baracche Polar sulla Croda Rossa (da Ebner)

La base logistica della Croda Rossa diventò la postazione del pezzo da montagna di q. 2.673 (Würzbach). Le strutture difensive erano costituite da rocce, sacchetti di terra e nei casi fortunati da uno scudo d'acciaio. La posizione era strutturata su 3 livelli:
Livello 1. gli uomini del "Vecchio Rifugio", del "Nuovo Rifugio" e del "Polar" avevano il compito di difendere le quote e le forcelle più alte
Livello 2. nel Circo Ovest vi erano avamposti per controllare il Passo della Sentinella ed il Passo di Monte Croce Comelico
Livello 3. Würzbach ed il vicino pezzo di artiglieria dovevano "proteggere" il vallone della Sentinella.
La parte bassa della Croda Rossa era invece affidata ai presidi del Castelliere e dell'Alpe Anderta.

Già il 17 aprile Lunelli ed altri 6 rocciatori scelti tentarono di raggiungere la forcella che si trova circa 60 metri sotto la cima del Polar, ma il ghiaccio e la mancanza di attrezzature adeguate li fecero desistere. Una pattuglia guidata dai s.ten. Castagnero e Martini il 29 aprile la raggiunge; tenta poi di proseguire verso la Forcella Alta del Polar ma un alpino scivola e trascina fino a Forcella U i due ufficiali (senza serie conseguenze).
Forcella U venne definitivamente occupata il 3 maggio dal s.ten. Martini; il superamento del ripido canalone di 130 metri richiese 18 scale e 20 corde fisse. Per tutto il mese di maggio fino agli inizi di giugno gli italiani non effettuarono ulteriori tentativi di avvicinamento, ma si dedicarono principalmente ai lavori di rafforzamento. Dopo Forcella Nuova venne occupata Forcella Davanti, ma il vero obiettivo rimaneva q. 2.814 dalla quale si poteva esercitare un dominio assoluto sul fianco di Forcella Undici; il presidio di quella forcella era stato rinforzato con due posti di vedetta avanzati e con l'occupazione di q. 2.649.
Il 12 maggio una pattuglia di rocciatori guidata da Goller afferma che "al termine della ricognizione svolta sulla q.2814, ha comunicato che è impossibile occuparla con un posto fisso, a causa di enormi difficoltà alpinistiche". L'uso del termine "impossibile" non venne gradito nelle alte sfere, che il 13 maggio emanarono il seguente messaggio verso il comando di divisione: "Il sottotenente Goller ed un soldato sono saliti sulla q.2814 ed hanno accertato che per il nemico è impossibile accedervi"!

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