Nazione Belmonte Giuseppe

Grado Tenente colonnello

Mostrina  55° Brigata Marche

Ritratto

Nato il 22 novembre 1866 ad Aiello Calabro (CS)

Morto il 2 novembre 1915 sul Monte Sabotino

Decorazioni

Decorazione Medaglia d'Argento

Con mirabile slancio, guidava la propria compagnia all'attacco dei trinceramenti nemici, e, dopo averne divelti i reticolati, se ne impadroniva, entrndovi fra i primi.
Regione dei Boden See, 14-17 agosto 1915

Note biografiche (Archivio Claudio Provana)

Prima della guerra

Il 22 novembre 1866 nacque ad Aiello Calabro, Giuseppe figlio di Antonio Belmonte.
Fin da ragazzino si dimostrò vivace, atletico e propenso alla vita militare. Dopo aver frequentato a Firenze una scuola dove ottenne la licenza tecnica entrò nella accademia militare di Modena da cui tre anni dopo uscì con il grado di Sottotenente di fanteria. Nella sua brillante carriera si distinse per il suo carattere rigido ma anche benevolo tale da essere stimato sia dai colleghi che dai sottoposti.
Il primo Gennaio 1900 sposò Elisa Colosimo; solo dopo pochi anni della loro idilliaca convivenza Elisa si ammalò motivo per cui Giuseppe chiese ed ottenne l’aspettativa dal servizio per assisterla nella malattia fino al triste epilogo con la di lei morte. Giuseppe si chiuse nel suo dolore sfiorando la misantropia,dedicandosi alla sua grande passione per i cavalli, fino a quando dopo alcuni anni, rivide la luce nella giovane Margherita Durante che in seguito sposò.

La Grande Guerra

Allo scoppio della Guerra mondiale Giuseppe con il grado di primo capitano fu comandante di compagnia nel 55° fanteria sul fronte dolomitico e per il suo comportamento valoroso nel combattimento del 14-15 agosto 1915 nella regione Boden See gli venne conferita la MAVM con promozione al grado di maggiore per merito di guerra ed in seguito gli venne affidato il commando del II battaglione.
Nel mese di ottobre ricevette la dolorosa notizia dell’improvviso decesso della seconda moglie Margherita senza aver avuto il conforto di rivederla.
Giuseppe Belmonte finì la sua triste vita ucciso in combattimento sul monte Sabotino il 2 novembre 1915 in quella che è ricordata come la III battaglia dell’Isonzo; per questo fatto d’armi gli fu conferita la MBVM alla memoria con la seguente motivazione: "Costante esempio di fermezza e coraggio, non cessava nel combattimento dall'incoraggiare ed eccitare l'emulazione del valore fra i suoi dipendenti se non quando, per lo scoppio di una granata, cadde colpito a morte. Monte Sabotino, 1-2 Novembre 1915".