Nazione Bologna Stanislao

Grado Capitano

Mostrina  59° Brigata Calabria

Ritratto

Nato l'8 luglio 1873 a Benevento

Morto il 7 luglio 1915 sul Col di Lana

Decorazioni

Decorazione Medaglia di Bronzoo

Mentre, alla testa della propria compagnia, coll'esempio e colla voce incitava i suoi soldati a correre in aiuto dei compagni seriamente impegnati, cadde mortalmente colpito in fronte.
Costone di Franza (Col di Lana), 7 luglio 1915

Note biografiche (Archivio Danilo Morell)

Stanislao nacque alle 2:00 di mattina dell’8 luglio 1873 a Benevento, da Paolo e Filomena Donatiello. Dopo aver conseguito gli studi intraprese la carriera militare arrivando ad insegnare nel Collegio Militare di Roma. Si sposò con Orsolina Collo poco prima di prendere parte alla campagna di Libia, il 14 marzo 1912. In lui la disciplina del soldato si associava con la coscienza del cittadino. Con lo scoppio della prima guerra mondiale partì quale capitano nel 59° reggimento fanteria e raggiunse il fronte dell’Alto Cordevole.
Il giorno prima della dichiarazione di guerra verrà alla luce sua figlia nel mentre egli si trovava con il suo reggimento che si stava ammassando ad Agordo e cominciarono le marce di approccio verso il fronte del Col di Lana. Le operazioni avranno inizio il 5 luglio con il bombardamento degli sbarramenti mentre l’attacco delle fanterie era fissato per il 7 luglio. Il 59° fanteria con il 52° fanteria Alpi e una batteria da montagna costituiva la colonna sinistra d’attacco che doveva puntare sul costone Castello. Così ricorda il maggiore Ottorino Mezzetti: “Il reggimento passato l’Andraz, aveva iniziato la salita delle pendici del costone, che spiccandosi poco sotto la cima del Col di Lana, si protende ad oriente, fra il castello di Buchenstein e Franza, e che prende appunto il nome di Costone Castello. In questa breve operazione aveva subito le prime, dolorosissime perdite: un capitano ucciso, uno ferito, sei soldati uccisi. Non vi era stato un vero e proprio combattimento. L’opposta sponda del torrente era apparsa, anzi, sgombra di nemici, quando improvvisamente alcuni “cecchini” con pochi micidiali colpi di fucile abbatterono ufficiali e soldati che, sboccati da un folto di alberi, si erano soffermati in una breve radura”.
Il capitano freddato da un colpo tirato da un cecchino sarà proprio Stanislao. Questa la lettera di partecipazione di morte del comandante del 59° reggimento fanteria: “Gentilissima signora, col cuore straziato dal dolore, coll’animo infranto pel triste avvenimento che ha tremendamente addolorato il nostro Reggimento, mi permetto unirmi al suo giusto dolore e in me tutti indistintamente gli ufficiali del 59°. Il bravo, valoroso Capitano Stanislao Bologna non è più, è morto da eroe fiero e baldo conducendo animosamente i suoi soldati all’attacco. Animoso fra gli animosi, eroe fra gli eroi, egli ha dato la vita per la Patria in questo momento solenne. Lagrime versiamo sulla sua tomba, ma un giusto orgoglio ci sia di conforto, ricordando come egli sacrificò tutto se stesso, ispirato al più profondo sentimento del dovere dal quale era in ogni circostanza animato. Ho ritenuto fare a V.S. cosa gradita nel comporre personalmente la salma nella bara, imprimendo sulla fronte del camerata ed amico un bacio di affettuosa amicizia. Gradisca, egregia signora, i devoti miei ossequi e mi creda nel riaffermarmi Devotissimo Colonnello, fto Raffaele L’Ostia di Santa Sofia”.
Sarà lo stesso suo colonnello a comporlo nella bara e dopo avergli impresso un bacio fraterno sulla fronte lo seppellirono nel cimitero militare di Cernadoi. Il 23 agosto 1915 il Consiglio Comunale di Benevento si riunì per commemorare il cittadino caduto: “PRESIDENTE: Rileva che dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, oggi è la prima volta che si riunisce il Consiglio del comune; e doveroso quindi rendere omaggio ai cittadini caduti sul campo dell’onore o che sono rimasti feriti per la grandezza della Patria. Il primo ufficiale caduto sul campo della gloria è il Capitano Stanislao Bologna, fratello del consigliere Alfredo. Egli che ebbe occasione di conoscerlo nella sua breve vita di un anno passato sotto le armi, e lo ebbe caro amico, ricorda le sue preclare virtù e la volontà ferrea di apprendere, ciò che lo resero stimato ed ammirato fra i colleghi e i superiori. Di profonda cultura fu insegnante nel collegio militare di Roma; prese parte alla campagna Libica e con slancio accorse al fronte per combattere il secolare nemico della nostra Patria “L’Austria”. Mentre gli arrideva un luminoso avvenire, poiché giovine ancora, era prossimo ad essere promosso maggiore, il bravo e valoroso capitano Stanislao Bologna cadde colpito a morte dal piombo nemico sul campo della gloria, lasciando tra i colleghi ed in quanti lo conobbero, largo rimpianto. Alla famiglia, alla giovine consorte ed alla tenera bambina, natagli il giorno prima della partenza pel fronte, le nostre più vive condoglianze.
SPINELLI: dichiara che dopo le parole del Presidente nulla ha da aggiungere per glorificare il valore dei nostri concittadini, solo desidererebbe che anche Benevento, seguendo l’esempio di molte altre città, onorasse il ricordo del primo ufficiale caduto sul campo dell’onore, il Capitano Stanislao Bologna, innalzando una lapide commemorativa o intitolando col suo nome una piazza o una Via della città.
PRESIDENTE: dichiara che l’Amministrazione prende atto delle proposte del Consigliere Spinelli.
Benevento – 27 dicembre 1915
”.
Alla memoria del capitano Stanislao venne conferita la medaglia di bronzo al valor militare e gli dedicarono una via nella sua Benevento.