Nazione D'Iorio Areo Vincenzo

Grado Caporale

Mostrina  21ª / 82° Brigata Torino

Ritratto

Nato il 19 aprile 1892 a Roma

Morto il 29 ottobre 1915 sul Col di Lana

Note biografiche (Archivio Danilo Morell)

Vincenzo nacque il 19 aprile 1892 a Roma da Pasquale e Celeste Maccari.
Si sposò con Anna Panunzi dalla quale ebbe un maschietto.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale partì per il fronte assegnato alla 21a compagnia dell’82° Reggimento Fanteria Brigata Torino. Raggiunse il fronte dell’Alto Cordevole dove il suo reggimento venne messo, il 3 giugno, alle dipendenze della 17ª Divisione e venne schierato nel tratto Larzonei-Monte Porè. Il 16 giugno 1915 il IV Battaglione dell’82° occupò il paese di Andraz.
Con l’inizio degli attacchi agli sbarramenti dell’Alto Cordevole alla Brigata Torino venne dato il compito di spingersi in direzione della cortina Sief-Setsass. Il 15 luglio, dopo aspra lotta, i reparti si rafforzarono al margine del bosco che fronteggia la cortina stessa e nei giorni successivi consolidarono le linee.
Il 18 ottobre 1915 iniziò l’azione offensiva per la conquista della conca di Valparola-Setsass-Monte Sief che proseguì accanita e violenta fino alla fine del mese senza però raggiungere i risultati sperati. Il 29 ottobre 1915, nella zona della cortina Sief-Setsass, Vincenzo perdette la vita sul campo di battaglia in seguito ad una brutta ferita penetrante al cuore. Raccolto dai suoi compagni venne sepolto nel cimitero militare al castello di Buchenstein.

Così recita un “luttino” stampato in occasione di una sua commemorazione a due anni dalla scomparsa:
“Figlio diletto
a Dio volò la tua bell’anima
perché la grande madre
immortale, la Patria, volle in
olocausto la tua giovine vita
e la tua madre mortale, e il
tuo genitore, pregano perennemente
l’altissimo per la tua pace
gloriosa fra gli eletti nel cielo.
Conforto unico ad essi rimane
la tua prole nella cui sembianza
la tua immagine rivive, e, baciando
quel caro angioletto frutto del tuo
amore, versando calde lacrime
di santo orgoglio alla tua memoria.
C.L.”