Nazione Galizzi Carlo

Grado Sottotenente di complemento

Mostrina  20° Reggimento Artiglieria da Campagna

Ritratto

Nato il 28 novembre 1894 a Castellucchio (MN)

Morto il 4 agosto 1915 a Monte Croce Comelico per ferite

Decorazioni

Decorazione Medaglia d'Argento

Incurante del pericolo, si portava sulla linea di fuoco più avanzata per mantenere costante e stretto collegamento tra la nostra fanteria attaccante ed il gruppo di batterie cui era addetto, procurando, col suo operato l’appoggio efficace e continuo delle batterie medesime per la riuscita dell’attacco. Veniva colpito a morte da una granata.
Monte Croce, 4 agosto 1915

Note biografiche (Archivio Danilo Morell)

Prima della guerra

Carlo nacque a Castellucchio, in provincia di Mantova, il 28 novembre 1894. Era il terzogenito di Giuseppe e Cecilia Pellegrini, entrambi possidenti. Studiò al Liceo Ginnasio “Ugo Foscolo” di Pavia e si iscrisse volontario nel corpo Volontari Ciclisti Automobilisti sempre di Pavia. Sul finire del 1913 si iscrisse all’Accademia Militare di Torino e presentò le dimissioni dal corpo Volontari Ciclisti Automobilisti. Così il vice presidente dei V.C.A. di Pavia rispose a quella lettera:
Corpo Nazionale Volontari Ciclisti (VCA) – Comitato Provinciale di Pavia
Encomio al sig. Carlo Gallizzi, studente, Pavia – 26 dicembre 1913
Questo Comitato Provinciale, nella sua seduta del 19 corr. mese, prendeva atto delle dimissioni da volontario da Lei presentate in seguito alla di Lei ammissione alla Reg. Accademia Militare di Torino. Nel mentre sono dolente che il Reparto dei Volontari di Pavia abbia perduto uno dei suoi migliori elementi, mi riesce però assai gradito il compiere l’incarico di parteciparle che lo stesso Comitato Provinciale avuta comunicazione dell’assiduità colla quale Ella frequentava le istruzioni dimostrandosi sempre volenteroso, disciplinato ed intelligente nel disbrigo delle sue mansioni, deliberava, a sensi dell’articolo 44 del Regolamento del Corpo, di tributarle un elogio per iscritto. Ho assai apprezzato l’elevato sentimento patriottico onde era ispirata la di lei lettera di dimissione, e mi compiaccio che Ella presto farà parte del Corpo degli Ufficiali dell’Esercito Italiano.
Il Vice Presidente
Tenente Colonnello C. Re
”.

Carlo teminò l’Accademia di Torino nel giugno 1915 e ne uscì con il grado di sottotenente di complemento nell’arma di artiglieria. Siccome la Grande Guerra era appena scoppiata chiese, ed ottenne, di partire subito per il fronte.

La Grande Guerra

Venne assegnato al 20° Reggimento Artiglieria da Campagna e raggiunse il fronte del Comelico. Così scrisse alla madre in una delle sue ultime cartoline:
29 luglio 1915
Mia mamma carissima. Ho ricevuto in questi giorni parecchie lettere da casa e non risposi subito per mancanza di tempo. Tu non devi però impensierirti di me, perché sono in una zona poco pericolosa, ed i miei lavori sono al riparo da ogni offesa. Ho ricevuto il primo pacco da voi speditomi con tutto il contenuto e ti prego di ringraziare tanto la Zia Rosa. Spero di ricevere presto il 2° pacco speditomi colle lanerie richieste, perché qui fa un freddo da cane. Sarei contento di avere una sciarpa ed una tela cerata della dimensione di 2x3 o meglio 3x3 per risparmiarmi dalle incessanti piogge, che s’infiltrano ovunque e sempre tutti i giorni. Sono scontento di non poter riabbracciare Francesco e lo Zio Enrico. Salutami tanto la Zia Maria, Papà, fratelli ed amici e ricevi tanti baci dal tuo affezionato figlio Carlo. Io sono in villeggiatura, l’amico Galleani Raffaele è decorato, Valenti morto in battaglia
”.
Il 3 agosto 1915 Carlo ricevette il seguente ordine:
Da Chiauri, 3 agosto 1915 – ore 18.40
Al Sottotenente sig. Gallizzi Carlo
V.S. all’alba di domattina si troverà a Monte Croce presso il comando del 70° Fanteria per funzionare quale osservatore dei tiri nel settore Burgstall. Avrà ai suoi ordini l’esploratori di Gruppo dell’8° posto. Manterrà il comando del Gruppo all’imbrunire
”.
Carlo il 4 agosto 1915 raggiunse il comando del 70° Reggimento Fanteria a Monte Croce di Comelico e là una scheggia di granata austro-ungarica lo colpì alla faccia e mise fine alla sua vita.
Il 13 agosto 1915 il deposito del 20° Artiglieria inviò la comunicazione alla famiglia:
Padova, 13 agosto 1915
Alla famiglia del Sottotenente Carlo Gallizzi.
Coll’animo profondamente commosso compio il doloroso incarico di partecipare la morte del loro amatissimo congiunto Carlo Gallizzi avvenuto il giorno 4 agosto 1915 durante un combattimento a Monte Croce. Gravissimo è il lutto che ha arrecato; pur tuttavia sia di conforto ed orgoglio il pensiero che Egli è morto combattendo per la Patria. Egli fu colpito dal piombo nemico senza più rialzarsi; perciò nulla soffrì. La sua sacra spoglia riposa ora nel cimitero di Monte Croce. Sulla sua tomba furono sparsi fiori e vi sarà innalzata una lapide per cura di tutti i colleghi del Reggimento che sinceramente l’amavano. Pervennero dal fronte gli oggetti appartenuti al caro defunto che si trovano presso questo deposito a disposizione dei legittimi eredi. Sarà cura di questa Amministrazione di iniziare le pratiche necessarie per il ricupero.
Il Colonnello Comandante il Deposito, f.to Talamo

E così scriverà ai propri famigliari il caporal maggior Tenedini Zelindo, compaesano di Carlo che si trovava pure lui sul fronte del Comelico quale automobilista:
14 agosto 1915
Caro padre, da diversi giorni che non ho tue notizie per qual motivo forse mi hai già dimenticato? Non lo credo. Ti devo dire che o visto pochi giorni fa a morire il Sig. Carlo Gallizzi di Castellucchio il quale lo visto a strappare l’ultimo fiato lo baciato sapendolo un buon tenente e poi io caricai degli altri feriti e partì per altra destinazione. Saluti a te, tutta famiglia, tuo figlio Zelindo
”.
(Zelindo si spegnerà il 29 gennaio 1918 a causa di una malattia nella sua Castellucchio)
Carlo venne sepolto nel cimitero di Dosoledo ed alla sua memoria venne concessa la medaglia d’argento al valor militare.
Anche uno dei suoi fratelli, il sottotenente del 4° Alpini Antonio Francesco, cadrà in guerra nel settore di Tolmino, circa 53 giorni dopo, il 28 settembre 1915.