 Garibaldi Sante
 Garibaldi Sante
												 Maggiore di Complemento
 Maggiore di Complemento
												
												 52° Brigata Alpi
 
												52° Brigata Alpi
												
											
											 
											
												
Nato il 16 ottobre 1885 a Roma
												Morto il 4 luglio 1946 a Bordeaux (FRA)
										     
											
												
Decorazioni
												 Medaglia di Bronzo
 Medaglia di Bronzo
												Assunto il comando di una posizione nel momento culminante dell'azione, conduceva vittoriosamente a 
												temine l'azione stessa dando prova di grande abilità. Durante il combattimento rimaneva sereno in 
												prima linea sotto il fuoco di mitragliatrici avversarie, esempio ai dipendenti di fermezza e 
												sprezzo del pericolo.
												Marmolada, 26 settembre 1917
											
											Note biografiche (da Wikipedia)
											
												Sante fu il quinto figlio di Ricciotti e Costanza Hopcraft e nipote del generale Giuseppe Garibaldi. 
												La sua giovinezza trascorre tra la casa paterna di Roma, dove risiedeva mentre frequentava la scuola 
												metodista di Roma, e la casa estiva di Riofreddo, alla quale rimase sempre molto legato.
												A quattordici anni venne ammesso alla scuola industriale di Reggio Emilia, dove si diplomò intorno 
												ai diciotto anni. Il padre lo invitò allora, come i suoi fratelli, ad iniziare l'esperienza 
												professionale all'estero.
												Il giovane Sante partì per l'Egitto, dove rimase nove anni, partecipando alla costruzione di 
												Eliopolis. Inoltre svolse la professione di cartografo, per cui partecipò a una spedizione 
												geografica fino alle foci del Nilo Azzurro. Nel 1912 rientrò in Italia per combattere a fianco dei 
												fratelli in Grecia, nella guerra greco-turca.
												Agli inizi della Prima guerra mondiale, quando l'Italia era ancora indecisa se intervenire o meno, 
												la famiglia Garibaldi organizzò a Parigi la Legione garibaldina in cui si arruolarono sei dei sette 
												figli di Ricciotti. Sante combatterà la dura campagna delle Argonne coi fratelli. Con l'entrata in 
												guerra dell'Italia nel 1915 passa nell'esercito Italiano come ufficiale nel 52° fanteria Alpi, 
												combatté prima sul fronte delle Dolomiti guadagnando una medaglia di bronzo al valore militare e 
												nel 1918 con il II CdA in Francia; qui fu decorato con un bronzo ed un argento al valore militare.
												Finita la guerra Sante, smobilitato nel 1919 con il grado di maggiore, riprese l'attività imprenditoriale 
												in Francia, ma con l'avvento del fascismo, insieme al fratello Ricciotti Jr. intraprese la carriera 
												politica e di opposizione alla politica mussoliniana. Partecipò, assieme al fratello 
												Peppino e ad un 
												giovane Randolfo Pacciardi, alle manifestazioni di Italia Libera che ebbero il loro culmine il 4 novembre 
												1924 all'indomani del delitto di Giacomo Matteotti.
												Nel 1925, quando le opposizioni vennero represse, Sante preferì trasferirsi in Francia insieme ai fratelli 
												Peppino e Ricciotti. Nel paese transalpino collaborò brevemente con i fratelli alla costituzione della 
												Legione garibaldina reclutando fuoriusciti ma subito dopo riprese l'attività edile prima a Parigi e poi 
												nel Sud-Ovest della Francia, vincendo l'appalto per costruire lo stadio di Bordeaux, essendo il maggiore 
												azionista della Societe' d'Entreprises Generales de Travaux Publics, France e Colonies.
												In politica si mantenne vicino agli ambienti legati al Presidente Edouard Herriot ed alla tradizione 
												garibaldina. Con i suoi seguaci partecipò alla campagna di Francia contro l'invasione tedesca e fu sul 
												punto di trasferirsi a Londra per costituirvi un corpo volontario.
												Venne sorvegliato dalla Gestapo come elemento pericoloso e, nel 1941 e poi nel 1943, venne arrestato e 
												accusato di spionaggio, finendo per due anni nei lager tedeschi, dove passò da un campo all'altro sino 
												a quello di Dachau.
												All'inizio di aprile 1945 fu liberato in seguito a uno scambio di prigionieri a Villabassa. 
												Immediatamente dopo partecipò ancora ad azioni partigiane, nonostante le sofferenze dei lager lo avessero 
												segnato.
												Dopo la fine della guerra si trasferì prima a Roma e poi a Bordeaux e qui morì il 4 luglio 1946. 
												Riposa ora nella tomba di famiglia al Verano in Roma.
											
										
								
							
						
					
				
			
			
				
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 52° Brigata Alpi
 
												52° Brigata Alpi
												
											
											 
											
Nato il 16 ottobre 1885 a Roma
Morto il 4 luglio 1946 a Bordeaux (FRA)
Decorazioni
 Medaglia di Bronzo
 Medaglia di Bronzo
												Assunto il comando di una posizione nel momento culminante dell'azione, conduceva vittoriosamente a 
												temine l'azione stessa dando prova di grande abilità. Durante il combattimento rimaneva sereno in 
												prima linea sotto il fuoco di mitragliatrici avversarie, esempio ai dipendenti di fermezza e 
												sprezzo del pericolo.Marmolada, 26 settembre 1917
Note biografiche (da Wikipedia)
												Sante fu il quinto figlio di Ricciotti e Costanza Hopcraft e nipote del generale Giuseppe Garibaldi. 
												La sua giovinezza trascorre tra la casa paterna di Roma, dove risiedeva mentre frequentava la scuola 
												metodista di Roma, e la casa estiva di Riofreddo, alla quale rimase sempre molto legato.
												A quattordici anni venne ammesso alla scuola industriale di Reggio Emilia, dove si diplomò intorno 
												ai diciotto anni. Il padre lo invitò allora, come i suoi fratelli, ad iniziare l'esperienza 
												professionale all'estero.
												Il giovane Sante partì per l'Egitto, dove rimase nove anni, partecipando alla costruzione di 
												Eliopolis. Inoltre svolse la professione di cartografo, per cui partecipò a una spedizione 
												geografica fino alle foci del Nilo Azzurro. Nel 1912 rientrò in Italia per combattere a fianco dei 
												fratelli in Grecia, nella guerra greco-turca.
												Agli inizi della Prima guerra mondiale, quando l'Italia era ancora indecisa se intervenire o meno, 
												la famiglia Garibaldi organizzò a Parigi la Legione garibaldina in cui si arruolarono sei dei sette 
												figli di Ricciotti. Sante combatterà la dura campagna delle Argonne coi fratelli. Con l'entrata in 
												guerra dell'Italia nel 1915 passa nell'esercito Italiano come ufficiale nel 52° fanteria Alpi, 
												combatté prima sul fronte delle Dolomiti guadagnando una medaglia di bronzo al valore militare e 
												nel 1918 con il II CdA in Francia; qui fu decorato con un bronzo ed un argento al valore militare.
												Finita la guerra Sante, smobilitato nel 1919 con il grado di maggiore, riprese l'attività imprenditoriale 
												in Francia, ma con l'avvento del fascismo, insieme al fratello Ricciotti Jr. intraprese la carriera 
												politica e di opposizione alla politica mussoliniana. Partecipò, assieme al fratello 
												Peppino e ad un 
												giovane Randolfo Pacciardi, alle manifestazioni di Italia Libera che ebbero il loro culmine il 4 novembre 
												1924 all'indomani del delitto di Giacomo Matteotti.
												Nel 1925, quando le opposizioni vennero represse, Sante preferì trasferirsi in Francia insieme ai fratelli 
												Peppino e Ricciotti. Nel paese transalpino collaborò brevemente con i fratelli alla costituzione della 
												Legione garibaldina reclutando fuoriusciti ma subito dopo riprese l'attività edile prima a Parigi e poi 
												nel Sud-Ovest della Francia, vincendo l'appalto per costruire lo stadio di Bordeaux, essendo il maggiore 
												azionista della Societe' d'Entreprises Generales de Travaux Publics, France e Colonies.
												In politica si mantenne vicino agli ambienti legati al Presidente Edouard Herriot ed alla tradizione 
												garibaldina. Con i suoi seguaci partecipò alla campagna di Francia contro l'invasione tedesca e fu sul 
												punto di trasferirsi a Londra per costituirvi un corpo volontario.
												Venne sorvegliato dalla Gestapo come elemento pericoloso e, nel 1941 e poi nel 1943, venne arrestato e 
												accusato di spionaggio, finendo per due anni nei lager tedeschi, dove passò da un campo all'altro sino 
												a quello di Dachau.
												All'inizio di aprile 1945 fu liberato in seguito a uno scambio di prigionieri a Villabassa. 
												Immediatamente dopo partecipò ancora ad azioni partigiane, nonostante le sofferenze dei lager lo avessero 
												segnato.
												Dopo la fine della guerra si trasferì prima a Roma e poi a Bordeaux e qui morì il 4 luglio 1946. 
												Riposa ora nella tomba di famiglia al Verano in Roma.