Nazione Mazzar(r)one Giovan(ni) Battista

Grado Sottotenente

Mostrina  82° Brigata Torino

Ritratto

Nato 30 agosto 1894 a Fiumefreddo Bruzio (CS)

Morto per una scheggia di granata il 17 luglio 1915 presso Buchenstein

Decorazioni

Decorazione Medaglia di Bronzo

Avendo il nemico incendiato, con granate, alcuni locali, ove erano depositati la cassa del reggimento, contenente carte e valori, cartucce ed altri materiali, accorreva, sotto il fuoco, sebbene febbricitante, per salvare la cassa rimanendo colpito a morte da una scheggia di granata.
Buchenstein, 17 luglio 1915

Note biografiche (Archivio Silvia Musi)

Prima della guerra

Giovan Battista nasce a Fiumefreddo Burzio (Jiumifriddu in dialetto locale) il 30 agosto del 1894, figlio di Giuseppe e di Matilde Pellegrini. Nel 1909 entra al Collegio Militare di Roma, dove lascia un'ottima impressione per disciplina, buona volontà ed attitudine allo studio; queste qualità, molto apprezzate nell'ambiente militare, lo conducono in due anni al grado di "caposcelto". Nel 1913 viene prosciolto dal servizio con il grado di sergente, grado con il quale si presenta alle armi nel 1914 per essere inviato come allievo ufficiale presso l'81° Fanteria Torino. Nel 1915 è promosso sottotenente e viene trasferito all'82° Torino.

La Grande Guerra

Da sempre dichiaratosi interventista, il 23 maggio parte assieme alla sua brigata per il fronte dolomitico ove arriva il 26 nella zona del Col di Lana; la sua massima ambizione è quella di poter dare il suo valido contributo alla causa dell'unità italiana. L'obiettivo della brigata Torino in zona è quasi la sella del Sief, ma fin dai primi attacchi si coglie la difficoltà italiana nel risalire la difficile china. Nessuno degli attacchi, portati avanti nei mesi di giugno e luglio, riuscirà a dare alla Torino del generale Ferrari il risultato sperato.
Il 17 luglio, nel corso di un bombardamento, Giovan Battista tenta di salvare dalla distruzione la cassa del Reggimento, nonostante sia febbricitante; una delle tante granate che colpiscono la zona lo colpisce al capo, lasciandolo cadavere. Verrà sepolto nel cimitero di guerra italiano presso il castello di Buchenstein (Pieve di Livinallongo). L'audacia ed il senso del dovere dimostrato nella circostanza gli valgono l'assegnazione di una Medaglia di Bronzo al Valor Militare.