Le ultime lettere a casa

Fonte: "Testamenti della Grande Guerra" a cura di Eno Mecheri, Casa Editrice Carnaro – Milano 1936
(Si ringrazia Giancarlo Maccioni per la trascrizione)

Fusetti Mario (Sottotenente, 81° Fanteria Torino)

† 18 ottobre 1915, Sasso di Stria, MOVM

Con mano sicura esprimo colle parole che seguono non le mie ultime volontà, ma quei miei pensieri che desidero sopravvivano, per quelli che mi amano, alla mia morte. Sono alla vigilia d'una azione d'ardimento, dal cui esito dipendono in gran parte le sorti d'una vittoria. A me, ai miei compagni d'arme, non manca gran copia di fede; l'esito, con la vita, con la bella morte, sarà degno del nostro imperturbabile amore per la Patria. Se cadrò, Papà, Gina, angiolo mio, amici e parenti, che mi amate, non abbiate lagrime per me: io la morte, la bella morte, l'ho amata. Non pensatemi col petto squarciato nell'ultimo spasimo, ma dal fervore d'un impeto eroico svanire in una beatitudine suprema. Io ho sognato, nelle peregrinazioni del pensiero, nelle grandi questioni umane e cosmiche, un avvenire di perfezione nelle cose morali e fisiche. Ho amato la Patria mia nell'intimo delle sue divine bellezze, delle sue tradizioni. Ho amato sopra ogni cosa l'uman genere, campo ove è possibile e necessaria la lotta, dov'è desiderabile e probabile il pacifico trionfo delle idealità non sacrileghe. E' appunto perché ho stimato necessaria la lotta io mi sono volenterosamente, serenamente battuto. Che il mio povero corpo riposi semplicemente dove sono caduto, io desidero; inumato coll'onore delle armi, fra i miei commilitoni. Che il sacrificio mio, umile fra tanta gloria, sproni, se c'è, l'ignavo e dia sangue al codardo. Babbo mio, Gina mia, angelo mio, parenti, amici, voi che tanta parte siete dell'anima mia colla memoria adorata della mamma, in alto i cuori. Con tenerezza serena, nella pace dell'anima cristiana, sul campo, al cospetto del nemico che non temo, mi firmo Mario Fusetti
16 ottobre 1915.

Verdinois Alberto (Sottotenente, 82° Fanteria Torino)

† 28 ottobre 1915, Settsass, MOVM

... Ma è anche certo che le vittorie non si acquistano se non a caro prezzo. Conosco il mio temperamento facile ad esaltarsi, ad entusiasmarsi. Chi sa che non sia una vittima fra le tante che ne farà la guerra? E se così fosse, perché rattristarsi? Perché disperarsi? Ah, no, cara madre! Se ti accadrà di leggere fra le colonne di un giornale o fra le liste funebri che tuo figlio Alberto è morto combattendo, no, non piangere; pensa che era quello il suo dovere di cittadino e di soldato; pensa che quella è la morte degna di ogni italiano; pensa che tuo figlio è felice perché, in un sublime momento di attaccamento al dovere ed alla Patria, ha saputo suggellare con la morte sul campo di battaglia la sua giovine vita.

Barbieri Francesco (Tenente, 7° Alpini)

† 6 ottobre 1916, Costabella, MOVM

... Sedici mesi di guerra, sedici mesi di disagi e di fatiche, anziché fiaccare in me l'entusiasmo per la causa santa dell'immane sacrificio, hanno riacceso nel cuor mio una viva fede nella vittoria. Benché aiutante maggiore, mi sono offerto volontariamente per tentare l'occupazione delle fortissime posizioni nemiche. Sono conscio di tutte le difficoltà e di tutti i pericoli, ma sono felice di partecipare al combattimento ... Se la Patria vuole la mia vita, sono pronto a darla.
28 settembre 1916

Bardi Amilcare (Capitano, 49° Fanteria)

†12 giugno 1916, Cristallo, MAVM

Amati genitori, congiunti carissimi. E' una di quelle giornate piovigginose, tetre ed oscure, che predispongono alla malinconia anche l'animo più allegro, più gaio, più spensierato. Una dolorosa ed insistente nostalgia invade il mio giovane cuore, mentre la mia mente continua a fantasticare pensando al dimani, e brutti presentimenti s'insinuano lentamente nel mio cuore. Io muoio tranquillo, perché muoio per un fine giusto, che è santo, muoio di morte gloriosa e onorata, che non potrà a meno che tornare di conforto ai miei sconsolati genitori. Sì, io muoio tranquillo e sereno, muoio con la vostra immagine scolpita nel cuore, col vostro nome sulle labbra, col pensiero rivolto alla vostra cara memoria.

Falchi Umberto (Sottotenente, 3° Bersaglieri)

† 2 agosto 1915, Col di Lana

... In giornata riprenderemo l'avanzata contro un ostacolo ben forte, ma speriamo che l'operazione riesca bene. I nervi sono un po' scossi dal continuo pericolo, ma di salute sto bene e sono felicissimo e contento di me e dello stato di cose nostre. Se scampo la pelle da questa gragnola di palle dovrò rifarmi tutto il corredo. La montura è ridotta proprio male; sporca e stracciata in modo indecente ... Pregate Iddio che la nostra azione riesca a gloria del mio bel 18° Battaglione [3° Bersaglieri, NdW] e ad onore e grandezza d'Italia. Viva l'Italia nostra, Grande e Signora!
1 agosto 1915

Jodice Marino (Sottotenente, 55° Fanteria)

† 20 luglio 1915, Monte Piana, MAVM

Attendo con ansia il mio turno di combattimento per compiere con slancio e nel modo migliore che mi sarà possibile tutto il mio dovere di soldato italiano. Viva l'Italia!
10 giugno 1915

Laganà Gino (Sottotenente, 23° Fanteria)

† 11 luglio 1915, Ampezzano, MBVM

Caro Peppino, alla vigilia della guerra, essendo stato il mio reggimento destinato alla estrema frontiera, che fra qualche giorno e forse domani stesso raggiungeremo, ed essendoci stato assegnato un obbiettivo molto arduo, credo opportuno pensare a disporre di quel poco che posseggo. E poiché non si è sicuri, in una guerra europea, di ritrovare sempre tutti i caduti, preferisco affidare al mio amico più caro le mie ultime volontà ... Contrariamente a quanto credono i miei, io presto servizio in compagnia, e sto quindi fra le truppe combattenti. Ci è stato assegnato un posto d'onore e, forse, se la Camera dei deputati domani avrà dichiarato la guerra, mentre leggi questa mia, già avremo scambiate le prime fucilate. Io sto benone, e specialmente dopo le decisioni ferme e dignitose che sono state prese, malgrado la lurida e indegna congiura giolittiana, il mio morale è elevatissimo. Credo che difficilmente potrò ritornare da una campagna, che noi iniziamo gettandoci contro ben munite fortificazioni austriache, a meno che una grave ferita non mi metta fin dall'inizio fuori combattimento. Ma questo pensiero non mi turba menomamente, sicché sono sicuro che saprò farmi onore, e che nessun ostacolo potrà arrestare l'avanzata impetuosa del mio plotone, che mi auguro almeno poter guidare alla baionetta sulle posizioni nemiche, prima di cadere. Se sarò riuscito a tanto, potrai rassicurare i miei che la più tormentosa agonia mi sarà riuscita lieta. Porgi loro il mio ultimo saluto ... Con l'augurio di rivederci quando tutti i sogni italici siano stati realizzati, ti abbraccio fraternamente.
19 maggio 1915

Melis Guido (Sottotenente, 46° Fanteria)

† 15 giugno 1915, Passo Falzarego, MBVM

Noi, qui, si combatte continuamente contro quel nemico secolare, che agognamo di battere e respingere oltre il suo confine naturale per ridare all'Italia tutte le sue terre. Per questo fine io e tutti abbiamo rinunciato a tutto. Se dovrò rinunciare anche alla vita ed a te, non piangere, ma pensa che la nostra fine segnerebbe un altro passo per la vittoria della nostra Italia grande, e che faremo più grande con lo spargimento del nostro sangue.

Quarantotti Renato (Capitano, 51° Fanteria)

† 9 gennaio 1916, Col di Lana, MBVM

... Anche oggi ho parlato ai miei soldati: li ho visti commossi, ma dopo, anch'io ho pianto! Noi italiani abbiamo bene del cuore e del fegato! ... Io voglio farmi onore, oltre che per un alto sentimento del dovere e per naturale slancio patrio, anche per amor vostro. Io mi sento forte, la guerra durerà ancora molto, e chissà ... Per la mia persona non mi importa nulla, sento che getterei la mia vita al vento come i fiori vi abbandonano il loro polline fecondo ...

Tamanti Giovanni (Sottotenente, Genio)

† 13 febbraio 1916, Col di Lana, MAVM

Morire per me sarebbe niente; sento di non aver affatto paura della morte; ma come lascerei i miei cari? Francesca, Mamma, i ragazzi, la mia Giulianetta? Come crescerebbero? Certo, sento che Francesca avrebbe animo forte e saprebbe, dopo i primi momenti, far fronte alla sventura, ma l’aiuto d’un uomo le mancherebbe. Leonardo, Renato e Giuliana come passerebbero la loro adolescenza? Questo pensiero è tremendo ma la Patria sopra tutto. Sento che accetterei con gioia il pericolo, la morte. Oggi o si fa davvero la Grande Italia o l’Italia sparisce. Giocherò la mia vita se occorre ... Il mio sangue possa essere la goccia che faccia spostare la bilancia per noi e la misericordia divina provvederà a’ miei figli!
7 luglio 1915

Torri Rodolfo (Capitano, 60° Fanteria)

† 9 novembre 1915, Col di Lana, MAVM

Non vi preoccupate di me; la guerra si fa coi feriti e coi morti, ed io sarò felicissimo di dare il mio contributo di energia e di sangue per la sconfitta del nemico e per la maggiore grandezza della mia patria diletta ...

Sinleber Angelo (Sottotenente, 91° Fanteria)

† 6 giugno 1916, Castello Inglese, MAVM

Nessuno porterà per la mia morte il più piccolo segno di lutto: chi muore per la Patria vissuto è assai e la sua morte non devo essere un lutto, ma un onore, una gloria per la famiglia [...] Poiché difficilmente a chi muore sul campo è dato di avere una tomba a cui i suoi cari possano portare fiori, cercherete nel cimitero di Torino la tomba di un militare di qualunque grado morto per ferite riportate combattendo, sulla quale nessuna mano deponga fiori: a quella recate i fiori vostri più belli come se li portaste per me..., l'atto vostro di carità affettuosa rallegrerà lo spirito mio.