La cresta del Sief

Maggio 1916

Nella notte tra il 21 ed il 22 maggio la brigata Reggio ebbe nuovamente il cambio dalla Calabria e scese a riposo a Caprile. Alcuni giorni dopo l'azione venne ripresa con le stesse modalità dal 59°. Così ricorda il ten. Barbaro quella drammatica azione: "Visto fra un razzo e l'altro il campo di battaglia appare tremendamente tragico. Corpi stroncati di italiani e austriaci giacciono ovunque, in uno spaventoso groviglio sul terreno sconvolto; andando innanzi siamo spesso costretti a calpestarli. Sotto le nostre pesanti scarpe si ode qualche gemito soffocato; ma che fare? Lo spettacolo è doloroso ed impressionante anche per chi non sia, come me, in prima linea da soli due mesi. [...] Penso che questa volta difficilmente si riporterà la pelle in salvo; una granata da un momento all'altro può scoppiarti vicino e ridurti un'informe poltiglia. [...] Soffriamo tremendamente la fame e la sete precocemente caldo. A due o tre metri di distanza ho davanti agli occhi, ormai da alcune ore, una visione spaventosa: il cadavere di un kaiserjäger che giace a ridosso di un macigno. E' un uomo anziano, piuttosto grosso, ed ha una lunga barba quasi bianca. La scheggia di una granata gli ha sfondato le tempia sinistra, dalla quale cola, in lento rivolo, la materia cerebrale. [...] Siamo alla seconda giornata sul Sief, terribile quanto la prima. [...] Da due giorni e tre notti siamo rimasti senza mangiare e senza bere [...] alcune ore dopo ci è consentito di abbandonare senza rimpianto il tragico insanguinato Sief, sul quale la mia compagnia e la 7ª hanno lasciato molti morti, un centinaio di feriti e alcuni dispersi."
Nelle prime ore del mattino del 25 maggio la 12ª del III battaglione riuscì ad occupare un posto avanzato sul Dente del Sief; gli austriaci chiamavano la posizione Knotz (dal nome di un ufficiale caduto, mentre prima veniva indicata con Felsenzahn). Il giorno dopo gli italiano provarono a spingersi fin sotto la cima del Sief (che distava solo 60 metri) ma furono costretti a ripiegare con 21 morti, 94 feriti e 10 dispersi. A questo punto il comando italiano si rese conto che era inutile continuare a mandare allo sbaraglio le truppe. Il 18 luglio la brigata Calabria passava alle dipendenze dalla 17ª Divisione, ed iniziava il trasferimento in Val Travignolo. L'iniziativa passò quindi agli austriaci che nei giorni 5, 6 e 7 agosto attaccarono le posizioni del 46°; il 6 agosto riuscirono a riprendersi "Paul", ma il giorno seguente ne furono nuovamente scacciati. Nel mese di settembre gli austriaci tentarono dei colpi di mano contro gli avamposti italiani sul Dente, ma senza risultati. Il 22 settembre un reparto di arditi del 45° occupò di sorpresa una trincea sulle pendici meridionali del Sief; fino al 27 gli austriaci tentarono di riprenderla, ma senza riuscirci.
Per tutto il resto del 1916 non si verificarono altre azioni di una certa rilevanza.

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