 Casagrande Rizieri
 Casagrande Rizieri
												 Caporal Maggiore (matr. 21848)
 Caporal Maggiore (matr. 21848)
												
												 7° Alpini, 96ª cp. battaglione Monte Antelao
 
												7° Alpini, 96ª cp. battaglione Monte Antelao
												
											
											 
											
												
Nato il 14 luglio 1886 a Revine Lago (TV)
 
												Morto sul Masarè il 9 luglio 1916
										    
											
												
Decorazioni
												 Medaglia d'Argento
 Medaglia d'Argento
												Con pochi uomini assaltò impetuosamente un elemento di trincea, costringendo il difensore a 
												ritirarsi in una retrostante caverna, dove lo attaccò subito dopo, costringendolo alla resa. 
												Pronunziatosi un contrattacco nemico, fu tra i primi ad accorrere e difese strenuamente la 
												posizione, finchè venne ucciso.
												Masarè di Tofana, 9 luglio 1916
											
											Note biografiche
											
												Rizieri nasce alle 11:40 del 12 luglio 1886 da Antonio trentaduenne "villico" (così
												definito nell'atto di nascita
												di Rizieri) e Severina Battistella, ventiseienne "villica" dello stesso paese di Revine Lago.
												Il 16 luglio il bimbo è registrato al Comune dal segretario Luigi Pirotto, davanti
												al testimone De Noni Giovanni.
												Il 9 gennaio 1909 Rizieri sposa Amabie Antonia Baron, anche lei paesana.
												Nell'atto di morte, redatto sulla testimonianza del capitano Carlo Rossi,
												si legge che Rizieri muore alle ore 4 in seguito a ferita alla testa ed all'addome a causa
												dell'esplosione di una granata.
												Tratto dal suo necrologio:
												Non aveva ancora trent'anni; era buono, bello e vigoroso! La Patria lo chiamò alla guerra di
												redenzione ed egli vi accorse con entusiasmo e con fede, pur lasciando i genitori, la giovane
												moglie e tre teneri bimbi da lui adorati ed ai quali aveva consacrato tutto se stesso in una vita
												di lavoro e di affetto. E combattè da prode nelle scelte truppe Alpine quale caporal maggiore
												del ... Reggimento [si tratta del 7°, NdW]. Più e più volte affrontò coraggiosamente la morte
												finché questa lo colse alla Forcella Fontananegra il 9 luglio 1916. E' caduto sul Campo della
												gloria in faccia al nemico meritandosi la medaglia d'argento al valore, il premio degli eroi.
												La vedova desolata, ma orgogliosa di lui consacra allo sposo indimenticabile affinché i figli
												crescano all'esempio delle virtù paterne, affinché i buoni preghino per Lui che visse per la famiglia
												e morì per la Patria.
											
										
								
							
						
					
				
			
			
				
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 7° Alpini, 96ª cp. battaglione Monte Antelao
 
												7° Alpini, 96ª cp. battaglione Monte Antelao
												
											
											 
											
Nato il 14 luglio 1886 a Revine Lago (TV)
Morto sul Masarè il 9 luglio 1916
Decorazioni
 Medaglia d'Argento
 Medaglia d'Argento
												Con pochi uomini assaltò impetuosamente un elemento di trincea, costringendo il difensore a 
												ritirarsi in una retrostante caverna, dove lo attaccò subito dopo, costringendolo alla resa. 
												Pronunziatosi un contrattacco nemico, fu tra i primi ad accorrere e difese strenuamente la 
												posizione, finchè venne ucciso.Masarè di Tofana, 9 luglio 1916
Note biografiche
												Rizieri nasce alle 11:40 del 12 luglio 1886 da Antonio trentaduenne "villico" (così
												definito nell'atto di nascita
												di Rizieri) e Severina Battistella, ventiseienne "villica" dello stesso paese di Revine Lago.
												Il 16 luglio il bimbo è registrato al Comune dal segretario Luigi Pirotto, davanti
												al testimone De Noni Giovanni.
												Il 9 gennaio 1909 Rizieri sposa Amabie Antonia Baron, anche lei paesana.
												Nell'atto di morte, redatto sulla testimonianza del capitano Carlo Rossi,
												si legge che Rizieri muore alle ore 4 in seguito a ferita alla testa ed all'addome a causa
												dell'esplosione di una granata.
												Tratto dal suo necrologio:
												Non aveva ancora trent'anni; era buono, bello e vigoroso! La Patria lo chiamò alla guerra di
												redenzione ed egli vi accorse con entusiasmo e con fede, pur lasciando i genitori, la giovane
												moglie e tre teneri bimbi da lui adorati ed ai quali aveva consacrato tutto se stesso in una vita
												di lavoro e di affetto. E combattè da prode nelle scelte truppe Alpine quale caporal maggiore
												del ... Reggimento [si tratta del 7°, NdW]. Più e più volte affrontò coraggiosamente la morte
												finché questa lo colse alla Forcella Fontananegra il 9 luglio 1916. E' caduto sul Campo della
												gloria in faccia al nemico meritandosi la medaglia d'argento al valore, il premio degli eroi.
												La vedova desolata, ma orgogliosa di lui consacra allo sposo indimenticabile affinché i figli
												crescano all'esempio delle virtù paterne, affinché i buoni preghino per Lui che visse per la famiglia
												e morì per la Patria.